Romeo, Othello, Jago e Shylock

I personaggi “cattivi” di Shakespeare sono generalmente più riusciti di quelli buoni. Romeo (ad esempio) è noioso, mentre Riccardo III no.

Sì, Romeo è noioso. Anche se tutti i liceali anglosassoni lo interpretano almeno una volta nella vita, sperando che la compagna di corso che interpreta Juliet si lasci prendere dalla parte.

Per vivacizzare il personaggio hanno dovuto inventarsi una storia complicatissima come SHAKESPEARE IN LOVE, con una donna che si finge uomo per interpretare una donna… Vabbè, sapete tutti come va a finire Shakespeare in love, no?

Voglio aggiungere un paio di altri esempi. Anzitutto, la tragedia di OTELLO.

Otello è un personaggio patetico, un BABBEO ingannato dal demoniaco Iago, che se lo gira intorno al mignolo con una facilità sconcertante.

Iago ha il doppio delle battute di Otello, è sempre in scena. Mi sembra evidente che mastro Shakespeare è affascinato da questo genio del Male, che invoca continuamente le “divinità dell’inferno” e che dimostra un’astuzia e una conoscenza della psiche umana (a cominciare dalla gelosia, naturalmente) degne di miglior causa.

Infine, IL MERCANTE DI VENEZIA: il protagonista dovrebbe essere il mercante Antonio (che rischia la vivisezione per un ritardo nei pagamenti); eppoi ci sono Bassanio e Porzia (con la storia d’amore, gli scrigni, gli anelli ecc), ma il vero protagonista (secondo me) è l’usuraio Shylock, un personaggio da tragedia innestato in una commedia.

Apro parentesi. L’antisemitismo non l’hanno inventato i tedeschi. Agli spettatori di Londra piaceva moltissimo un ebreo sulla scena, un ebreo da insultare e spernacchiare. Shakespeare li accontentò, come li aveva accontentati Marlowe. Ma lo trattò con insolita dignità, come vedremo. Chiudo parentesi.

Intendiamoci, Shylock è un bastardo (è stato interpretato da Orson Welles, Al Pacino, Paolo Stoppa, ecc: attori capaci di grandi performance “cattive”). Presta a usura (è il precursore delle BANCHE che ti negano il mutuo se non dai garanzie e ti strozzano se non paghi le rate in tempo) e pretende ferocemente il pagamento della penale, cioè la morte di Antonio.

Ma la sua durezza  è resa umana (commovente, direi) dalla famosa tirata del terzo atto. Leggete con attenzione queste parole: sono le parole di un “cattivo”, ma lasciano trasparire una lunga storia di sofferenze.

“Un ebreo non ha occhi? Un ebreo non ha mani, membra, sensi, affetti, passioni? Non si nutre dello stesso cibo, non è ferito dalle stesse armi, non va soggetto alle stesse malattie? …..se ci pungete, non sanguiniamo? se ci fate il solletico, non ridiamo? se ci avvelenate, non moriamo?

E se ci offendete, non dobbiamo vendicarci?”

Published in: on novembre 21, 2021 at 12:26 am  Comments (5)  
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Per la GIORNATA DELLA MEMORIA vi sconsiglio di usare a scuola SCHINDLER’S LIST

Un anno fa elencavo i film più famosi dedicati all’Olocausto e chiedevo agli eventuali lettori di scegliere il migliore.

Tra parentesi ha vinto TRAIN DE VIE.

Ma anche il filmone di Spielberg ha riscosso consensi. Piace molto anche a me.

  • Soprattutto NON E’ RETORICO; il protagonista è descritto come era nella realtà: un furbacchione, un figlien von mignotten, inizialmente cinico e capace di sfruttare le disgrazie altrui per procurarsi manodopera a bassissimo costo; poi, commosso dalla tragedia che si consumava attorno a lui, abilissimo nel proteggere i suoi dipendenti ebrei; insomma, un eroe senza frasi ad effetto, senza primi piani enfatici.
  • Inoltre mostra come IN TANTISSIMI CASI (a Cracovia, ma anche a Parigi, a Belgrado, a Salonicco) la deportazione degli ebrei NON suscitasse particolare dolore nei vicini di casa ariani: si liberava un appartamento, restava lì un buon mobilio, parte del guardaroba, una radio…  NON SEMPRE: ci sono stati casi in cui gli ebrei erano nascosti, c’è stato il caso della famiglia Frank, ma la crudele massima HOMO HOMINI LUPUS ha trovato puntuali conferme.

Ripeto: SCHINDLER’S LIST è’ un’opera di grandissimo valore, forse la migliore di Spielberg.

Ma è troppo, dannatamente troppo, LUNGO. Più di 3 ore. So, per esperienza personale, che l’attenzione della scolaresca non supera i 20 minuti, a meno che i protagonisti non siano loro coetanei (in lotta contro improbabili alieni, zombie o, come usa da un po’ di tempo, vampirelle innamorate).

Se proprio volete servirvi del dvd e siete bravi col telecomando, vi consiglio di eliminare tutta la parte centrale.

Fate vedere l’inizio, con le due candele che lentamente si spengono e SALTATE ALLA MEZZ’ORA FINALE: i dipendenti della fabbrica, ormai salvi, regalano un anello a Schindler (arriva l’Armata Rossa, tocca a lui nascondersi) con la scritta WHOEVER SAVES A LIFE SAVES THE WORLD ENTIRE
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