REGALATE LIBRI

Due anni fa ho pubblicato un elenco di libri da regalare a Natale.

E’ tempo di rinnovarlo. L’elenco, non il Natale. Ricordando la premessa di allora: se conosci bene la persona, non hai bisogno dei miei consigli (questi li puoi regalare a lontani parenti o a colleghe/i d’ufficio).

    • IL CORTILE DEI GIRASOLI PARLANTI. Racconti ben scritti da A. Arslan (l’autrice della MASSERIA DELLE ALLODOLE). L’ho letto in un pomeriggio. Lo rileggerò senza fretta, nei giorni ovattati tra Capodanno e l’Epifania, e lo recensirò.
    • POCO O NIENTE. Storia della nonna contadina di Pansa Giampaolo. Sottotitolo “Eravamo poveri, torneremo poveri”. Tra l’Albero degli Zoccoli e il futuro.
    • LA MIA ANIMA E’ OVUNQUE TU SIA. Romanzo breve di Aldo Cazzullo. La Resistenza, il Dopoguerra, un delitto, una detective. Piace a chi ama Beppe Fenoglio.
    • BIANCA COME IL LATTE ROSSA COME IL SANGUE. 264 pagine di A. D’Avenia (che purtroppo non si è ripetuto nel recente COSE CHE NESSUNO SA). Rileggendolo mi sono accorto che l’accostamento a JACK FRUSCIANTEecc (da me osato nella recensione del 6 luglio) era una sciocchezza. Brizzi un romanzo così se lo sogna.
    • INCANTO. Storie di giovani (anche l’autore, Pietro Grossi, ha passato da poco i 30): un campione di motociclismo, un geniale matematico, uno squaletto della finanza cercano (ciascuno per conto suo) di dare un senso a questa vita.
    • LA BUONA SOCIETA’. 400 pagine di Amor Towles. New York 1937. Lustrini, charleston e dissolutezza. Non è il Nobel per la letteratura, ma quando hai cominciato non smetti più.
    • LA CLASSE NON E’ ACQUA. Acute e divertenti osservazioni di A. Caprarica sugli aristocrats del Regno Unito (spesso squattrinati, quasi sempre libertini). Caprarica è di sinistra (ha scritto per anni sull’Unità), ma non nasconde una qualche simpatia per quel mondo bislacco dove la signorilità è INDISPENSABILE anche sul letto di morte: le ultime parole di un duca (citate a pag 256) furono “Bene, il gioco è finito. Ciò non mi dispiace”
    • L’INDICE DELLA PAURA. Un bel giallo, ambientato nel mondo della finanza, scritto da R. Harris (quello di FATHERLAND, di POMPEI e di GHOSTWRITER). Un sofisticatissimo software minaccia gli equilibri finanziari del mondo intero.
    • SORELLA. Un altro giallo, di Rosamund Lupton da Cambridge U.K. Atmosfere cupe, un cadavere ad Hyde Park, colpi di scena a ripetizione. Che fine ha fatto la bellissima Tess?
    • LA RAGAZZA FANTASMA. Rimetto in lista questo romanzo (un giallo “fantasy”) di S. Kinsella. L’ho recensito il 19 dicembre 2009: mi accorgo che è ancora vendutissimo. Un motivo ci sarà.

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BIANCA COME IL LATTE ROSSA COME IL SANGUE (250 pagine lette in apnea)

Alessandro D’Avenia (siciliano) è un blogger e un prof. Anche se non lo dicesse la copertina, si capirebbe che è un prof di liceo da come descrive l’ambiente: le prove d’ingresso, le carte geografiche malmesse e impolverate, la Massaroni che veste uguale tutto l’anno scolastico, autunno inverno e primavera…

Questo è il suo primo romanzo. Un po’ acerbo, ma si fa leggere.

E’ la storia (in prima persona) di un sedicenne piuttosto incasinato.

Platonicamente innamorato di una rossochiomata Beatrice, ci resta male perché i suoi sms non ricevono risposta (il perché lei non risponde lo sapremo solo a pag 214).

Attenzione, però! Siamo lontani anni luce da Moccia e anche da Brizzi (Jack Frusciante ecc). Fin dall’inizio l’atmosfera vira sul tragico e a pag 54 la parola LEUCEMIA risolve il rebus del titolo.

In un contesto realistico come questo non c’è posto per sdolcinature tipo i lucchetti di Pontemilvio.

C’è posto invece per il prof di Filosofia (evidente alter-ego dell’autore) che riesce a comunicare agli alunni i seguenti messaggi:

  • I SOGNI SONO IMPORTANTISSIMI; a differenza degli animali (che fanno solo quello che la loro natura comanda) GLI UOMINI DEVONO COLTIVARE I LORO SOGNI E LOTTARE PER REALIZZARLI; solo così l’umanità può progredire.
  • L’AMORE NON ESISTE PER RENDERCI FELICI, MA PER DIMOSTRARCI QUANTO SIA FORTE LA NOSTRA CAPACITA’ DI SOPPORTARE IL DOLORE (è un aforisma di Hermann Hesse)

Dopo l’immagine dico come va a finire. Se non lo volete sapere VOLTATE PAGINA; siete ancora in tempo!

Per facilitare l’operazione APRO UNA PARENTESI e vi preannuncio che il prossimo post contrapporrà DUE TRILOGIE (per la serie “quali dvd restano nello scaffale dei preferiti?”): IL SIGNORE DEGLI ANELLI contro RITORNO AL FUTURO I II e III. Chiusaparentesi.

Se siete ancora qui, peggio per voi…

Dunque, parlavamo di leucemia. Beatrice muore, nonostante gli sforzi della medicina e le trasfusioni di sangue del protagonista. Al funerale viene letta l’ultima pagina del diario di Beatrice (che ha accettato serenamente la morte) “e la chiesa mi sembra inondata dal mar morto delle mie lacrime, sul quale io galleggio con una barca che Beatrice ha costruito per me”

Un po’ barocco, non vi pare? Ma il barocco riesce bene ai siciliani…