Lydia Tar, ovvero Leonard Bernstein al femminile (sarà Oscar?)

Abbiamo visto TAR. Un gran bel film. Peccato duri 2 ore e 40 minuti.

Cate Blanchett può vincere la sua terza statuetta dorata (dopo THE AVIATOR e BLUE JASMINE).
tar

Ma non mi sbilancio. Delle altre 4 interpretazioni femminili conosco solo quella di Michelle Williams (è la madre del protagonista di THE FABELMANS) che per la verità non mi ha fatto impazzire.

E poi c’è un altro motivo che mi induce alla prudenza. Nel passato ero particolarmente fortunato nei pronostici: in un post del 2013 azzeccai 4 bersagli su 6. Ma ora non voglio rischiare.

TRAMA ESSENZIALE. Ascesa e caduta di una tirannica direttrice d’orchestra, partita da Cleveland (Ohio) e arrivata al vertice (i Berliner Philharmoniker) e non vi dico dove finirà (no spoiler, please!). Spinta da una sessualità avida e incostante, Lydia maltratta i suoi (più spesso le sue) orchestrali.

Spesso i direttori carismatici sono tiranni. Anche Bernstein lo era. Anche Toscanini spesso maltrattava gli orchestrali. Ma non hanno mai provocato un suicidio.
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Considerazione finale sulla parola AMORE

In questo film si pronuncia spesso la parola amore.

Attenzione, però! E’ una parola con molti significati, molto diversi tra loro. Si può amare Gustav Mahler, si può amare in genere la musica romantica ecc. (nella parola philarmonic è compresa la parola filìa che si traduce amore in italiano).

Ma in questo caso, nel caso di Lydia Tar, è il potere quello che lei ama.

La sua libido non sa distinguere il sentimento dall’avidità del desiderio.

Volete sapere cos’è l’amore per me? E’ quello di chi dona gli organi (o il sangue) anche a persone che nemmeno conosce.

Qui sotto si illustra un trapianto tra padre e figlio (in un ospedale di Bergamo): è andato bene, ma poteva costare la vita al donatore.

Posso contrapporre questo amore all’avidità di cui sopra senza sembrare un bigotto?
pol

Published in: on marzo 6, 2023 at 10:24 am  Comments (5)