Non era poi tanto male, per la verità. Bella l’ambientazione, strabilianti gli effetti speciali.
Ma 3 ore e dodici minuti a insistere sempre sullo stesso concetto sono troppe.
Concetto che ho già sintetizzato qui: da una parte i popoli primitivi che vivono in pace e in armonia con l’ambiente, dall’altra gli avidi imperialisti-capitalisti (da Bolsonaro a Trump a Xi Jinping); i buoni vincono sempre, mentre i cattivi finiscono nella merda.
Si può immaginare un gran numero di variazioni sul tema avataresco.
Gli indios sono invasi dai biechi conquistadores. Fuggono nella foresta e con l’aiuto degli dei amazonici e degli esquimesi ributtano i conquistadores nell’oceano.
Asterix e Obelix sono perseguitati dai legionari di Cesare. Con l’aiuto di Robin Hood, di Arsène Lupin e della Primula Rossa rompono il culo ai romani.
I briganti del Vulture sono aggrediti dalle truppe piemontesi. Con l’aiuto di Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e di Ignazio La Russa passano al contrattacco e debellano il regno sabaudo.
Nel mondo delle carte il due di coppe si lamenta: “io non valgo niente e quando si parla di uno che non conta niente citano me, mentre il sette di denari lo chiamano settebello; perché lui sì e io no?”. Con l’aiuto del due di bastoni, degli alfieri degli scacchi e delle pedine della dama fanno la rivoluzione.