Non sono il solo ad aver notato le molte analogie tra i film di J. Bond e i 3 di questa serie.
Ci sono da una parte i “buoni” contrapposti ai “cattivi” e destinati molto prevedibilmente a sconfiggerli.
Ma ora vi elenco le differenze:
- LE DONNE – Nelle storie bondesche appaiono (per lo più in posizione orizzontale) giovani donne soggiogate da J. Bond (ve la ricordate Ursula Andress? e Hale Berry?) per non parlare di Judi Dench, grintosissima capa dei servizi segreti di Sua Maestà. Niente donne tra i King’s Men, tranne Valerie Pachner, che interpreta un personaggio secondario
- I GIOVANI – Nel bondismo non c’è spazio per i giovani: solo dai 30 in su si può combattere il male. Infatti ricordo che nelle sale c’erano molti 30-40enni e pochissimi adolescenti. Tra i King’s Men c’è Conrad, interpretato da Harris Dickinson, che aveva 22 anni quando fu scelto per il ruolo e vi posso assicurare che è un ruolo importantissimo
- LE LOCATIONS – Bond si muove tra grandi alberghi, casinò di lusso, ristoranti sovraccarichi di stelle Michelin. Molto diverso lo scenario dei Kingeccetera: i fangosi campi di battaglia della Grande Guerra, i campi di prigionia, le navi colate a picco dagli u-boot… Unica concessione al lusso: la sartoria di Savile Row
- LA NAZIONALITA’ DEI CATTIVI – Mentre i nemici di Bond vengono dai quattro angoli del mondo (Goldfinger viene dalla Lettonia, Scaramanga da Cuba, e non mancano coreani, svedesi e il napoletano Largo) l’organizzazione che i King’s Men devono affrontare è prevalentemente russo-serba: Rasputin, Lenin, Gavrilo Princip e chi più ne ha più ne metta. C’è pero’ un’eccezione: il loro capo è inglese… ma non ditelo in giro, è un segreto!