Lascio da parte (per oggi) il tristissimo capitolo dei talebani a Kabul.
Riprendo il tema i disastri dei presidenti USA negli ultimi 76 anni a cui avevo accennato qui.
- Conferenza di Potsdam 1945 – H. Truman era diventato presidente da soli 3 mesi quando i suoi generali lo avvisarono che la Bomba era stata sperimentata nel deserto del New Mexico. Truman provò a intimorire Stalin: “stiamo per distruggere alcune città giapponesi con un ordigno nuovissimo…” Ma Stalin sapeva già tutto avendo infiltrato i suoi agenti nel progetto Manhattan; per cui 2 città vennero incenerite (Hiroshima e Nakasaki), e l’Unione Sovietica continuò a ridere degli americani.
- Guerra di Korea 1950-1953 – Prima guerra in cui gli Usa non potevano vincere (infatti si risolse in un pareggio), perché l’attraversamento da parte degli americani del fiume Yalu avrebbe provocato una terza Guerra Mondiale. Più di 50.000 morti per gli Stati Uniti.
- Baia dei porci (Cuba) 1961 – Ve lo ricordate il film COMMANDO, dove il truce Schwarzenegger annienta da solo un esercito? Beh, nella realtà le cose vanno diversamente. Figuraccia spettacolare del neopresidente J.F.Kennedy e della Cia.
- Guerra del Vietnam 1955-1975 – Se in Corea fu un pareggio il Vietnam fu una vera disfatta: il numero dei morti e dei dispersi sfiorò i 60.000 e senza ottenere alcun risultato duraturo. Dopo la partenza dei soldati americani il governo sudvietnamita durò tre anni. In confronto a quello che abbiamo visto quei 3 anni sembrano incredibili.
- Seconda guerra del Golfo 2003-2011 – Ancora adesso qualcuno si ostina a dire che quelle “armi di distruzione di massa” esistevano davvero. Bush ripeteva continuamente che in Iraq c’erano polverine bianche (e di altri colori) che avrebbero potuto uccidere milioni di americani. Non era vero. Alla fine della fiera hanno impiccato Saddam Hussein, sorte a cui finora è sfuggito quel simpaticone di Assad.
- Come ho detto prima preferisco, per il momento, stendere un pietosissimo velo su quello che succede in Afghanistan.
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