Palermo 1860. Fabrizio, principe di Salina, vuol finanziare l’unità italiana. Una spedizione partirà da Marsala e sbarcherà in Liguria, rovesciando il debole governo dei Savoia.
Ma accorre denaro, molto denaro e il principe di Salina non ha altra risorsa che organizzare il matrimonio tra suo figlio Tancredi e la giovanissima Angelica.
Angelica è brutta come la fame, ma è l’unica erede di Calogero Sedàra, uno degli uomini più ricchi del mondo (produce il vaccino ficodindiavax).
Dopo lunghe e delicate trattative il matrimonio sembra deciso. Ma interviene padre Saverio Pirrone: “Non si può! Angelica e Tancredi sono fratello e sorella!”
Ha scoperto (in modo certo: l’esame del DNA non lascia dubbi) che Tancredi è figlio di Sedàra, un seduttore seriale che 30 anni prima aveva goduto dei favori di Stella, moglie di Fabrizio e madre di Tancredi.
A quel punto il sogno dell’Italia Unita sembra tramontare; ma salta su Bastiana, madre di Angelica.
“Figlia mia, non ti crucciare e sposa pure Tancredi! Tu sei figlia di don Ciccio, l’organista!”
Dunque le corna pesano ugualmente sulla fronte di don Calogero e del Principe. Pace fatta, matrimonio salvo e spedizione finanziata. Peccato però che, come tutti gli storici seri sanno, il comandante Garibaldi sbarcò nel principato di Monaco e perse alla roulette tutti i soldi ricevuti.
E l’Italia rimase divisa.
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