Lizzie Bennet, romantica fanciulla inglese, non sa a chi darla a chi dedicare le proprie affettuose attenzioni.
Può fidarsi di George Whickham, rimorchione squattrinato? O di Fitzwilliam Darcy, altezzoso riccone?
All’inizio sembra che Darcy abbia pochissime possibilità.
Soprattutto per un increscioso incidente diplomatico avvenuto nella fastosa magione della zia di Darcy, che lui chiama confidenzialmente zia Puzza; ma il suo vero nome è Lady Puzzasottoilnaso.
Entrata nel salone di zia Puzza (la chiamo anch’io così) Lizzie si accorge che ci sono 13 poltrone occupate e un divanetto libero. L’hanno invitata solo perché erano in 13, mortacci loro!
Resta in piedi e per vendicarsi canta, stonando in modo atroce, ALLA FIERA DELL’EST (in inglese si chiama HIGHDOWN FAIR). Poi fa una scenatona a Darcy, gridandogli che non lo sposerebbe neanche se fosse l’ultimo uomo sulla terra!
Ma lui, veramente cotto di lei, la conquista con le seguenti due mosse
- le somministra una dose di Vakkazeneca, vaccino che fa vedere gli uomini come sono veramente; ad esempio lei capisce che Wickham
è un grandissimo figlio di mignottaè inaffidabile - compra una nota fabbrica romagnola, specializzata in sofà e poltrone, e la regala a Lizzie. Così avrà sempre una poltrona su cui poggiare le chiappe.
Nessuna poltrona è stata maltrattata nella stesura di questo post