Giorni fa qualcuno si è divertito a sabotare lo sportello automatico (comunemente chiamato bancomat) situato in via Andrea Costa 22 a Bologna.
Lo sportello è rimasto inutilizzabile per qualche ora.
Se era uno scherzo goliardico non è stato divertente. La goliardia (istituzione che nessuno rimpiange) non era divertente neanche negli anni ’50; figuriamoci in questi tempi.
Se invece l’intenzione era quella di combattere il capitalismo attraverso uno dei suoi simboli… beh, bisogna spiegare a chi ha avuto questa bella idea che non ha capito una minchia e che i ricchi non hanno bisogno di contanti in tasca per godere dei loro privilegi.
Loro, i plutocrati, spostano i loro miliardi da Abu Dhabi alle isole Cayman con un clic. Al bancomat si interessano solo i pensionati e le massaie. Quelle/i che prima di prelevare 40 euro controllano se nel conto li hanno davvero, quei 40 euro.
Forse (mi rivolgo a te che credi di essere di sinistra) tu sei rimasto ai fumetti di Paperon de’ Paperoni e del suo Deposito (vedi illustrazione qua sotto).
E concludo con un’osservazione storica.
La sinistra italiana ha spesso sbagliato i suoi bersagli.
Ad esempio nel gennaio 1921 i filosovietici provocarono una scissione, separandosi dal Partito Socialista di Filippo Turati e di Giacomo Matteotti, che per loro erano dei borghesi, cioè dei nemici di classe.
Non avevano capito un cazzo che il vero nemico era Mussolini.
Ma come son riusciti a sabotarlo? Non esiste un sistema di sicurezza contro le manomissioni?
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Hanno versato della vernice sulle fessure dove si inseriscono i bancomat e dove esce il contante
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