Le avventure di Massimo, Tiziana, del commissario Fusco e dei 4 terribili vecchietti del BarLume (e di tutta la compagnia) mi piacevano nei primi anni
Adesso un po’ meno.
I primi episodi erano sostanzialmente dei “gialli” con qualche battuta fulminante (“se vuoi perdere peso tagliati una gamba! per quello che ti serve!”)
Poi, progressivamente, l’intreccio poliziesco è diventato un pretesto.
Contava più che altro l’intreccio erotico. Ad esempio Massimo è il padre del piccolo Ampelio, figlio di Tiziana (“mater certa est, pater mica tantum”)? E perché la Fusco non si è mai sposata? Le fanno schifo gli uomini? (vabbè, c’è stata una sveltina con il Viviani; ma poca roba)
E si arriva all’ultimo episodio, andato in onda lunedì sera: TANA LIBERA TUTTI
Dove si toccano argomenti più seri. Assistiamo all’inizio dell’epidemia. Tassone, capo della polizia, non prende sul serio la tosse insistente del suo autista. “Cosa vuoi che sia? Prendi un’aspirina e passa tutto…”
Poi Tassone abbraccia la Fusco e la frittata è fatta.
Finale ottimista. Arrivata l’estate anche al Barlume si tolgono la mascherina e servono cocktails ghiacciati ai tavolini.
Liberi tutti?
Era meglio esse più prudenti, maremma boia!
sono rimasto indietro, li devo recuperare.
comunque i vecchietti fan troppo ridere.
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i 4 “renitenti all’obitorio” sono uno spasso notevole
peccato che Carlo Monni (Ampelio, “professione: ficcanaso”) abbia avuto la brutta idea di morire nel 2013
al suo posto è subentrato Alessandro Benvenuti, che vale molto meno
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bruttissima idea quella di morire.
indimenticabile il pupazzetto Ampelio nella scena in macchina.
Benvenuti non è una delle mie passioni, ma spezzo una lancia in suo favore, mi è piaciuto!
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