Sono da sempre convinto della necessità delle mascherine.
Ma riconosco che la maschera (coprendo dalla punta del naso al mento) crea dei problemi di identificazione.
A partire dal marzo scorso incontro persone che non so chi siano, ma mi salutano cordialmente.
Per brevità li definisco UPM. Gli UPM differiscono dagli UFO perché non volano.
E perché creano situazioni imbarazzanti.
-Chi è questa? Chi è questo?– Nel dubbio saluto tutti, un po’ frettolosamente.
E poi c’è chi, accorgendosi della mia perplessità, mi chiede “Non mi riconosci?”
La tentazione sarebbe rispondere “Sei una carogna! Io ho già 75 anni e non ci vedo bene! Pretendi che con quella maschera riesca a riconoscerti? Dimmelo tu chi sei e farò finta di essere contento di averti incontrato!”
Inoltro la seguente proposta al Consiglio dei Ministri.
“Siano distribuiti dei badge individuali in modo da rendere identificabili gli UPM ed evitare figuracce a chi ha poca vista e poca memoria”
Giusto stamani ho salutato un tizio che credevo di aver riconosciuto. Ci siamo guardati e lui non mi ha ricambiato il saluto. Assumo che fosse uno sconosciuto…
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Mio caro Watson, avete assunto bene!
Ci sono anche mascherine trasparenti; ma costano moltissimo…
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Io faticavo a riconoscere la gente anche prima delle mascherine, adesso nemmeno ci provo.
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E mai che fosse una bella gnocca a salutarmi!
Solo vecchi arteriosclerotici o ipovedenti.
Post scriptum: SALUTATE LA CAPOLISTA
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