Le scuole riapriranno? Forse, ma basterà che un bidello faccia uno starnuto che si chiude tutto. Poco male; ormai si è visto che ci importa poco o niente dell’istruzione dei nostri figli.
Nelle chiese? C’è sempre meno gente.
Cinema? Se vuoi vedere un film come si deve (qui a Bologna) ci sono solo i vecchi capolavori di Kubrick. Forse andrò a rivedere SHINING alla multisala di Viale Europa.
Ma in mezzo a tanta crisi c’è un’istituzione che va fortissimo.
Sarà perché c’è l’aria condizionata.
Sarà perché c’è la musichetta.
Sarà perché sono aperti tutti i giorni (alcuni per 24 ore al giorno)
Sarà perché ci sono le offerte speciali, i supersconti, le promozioni, gli slogan studiati da fior di psicologi (più la conosci più ti innamori, una buona spesa può cambiare il mondo, persone oltre le cose…)
Insomma i supermercati, con il loro mondo coloratissimo e scintillante hanno un ruolo centrale nella vita degli italieschi.
E di tanti altri popoli.
La foto che vedete 8 righe sopra è stata scattata in Palestina. Potete notare le scritte in arabo e molte donne indossano l’hijab. Ma provate a viaggiare in Nuova Guinea, in Islanda o nella Costa d’Avorio e il supermercato lo troverete anche lì.
E se la pandemia costringerà a chiudere tutte le discoteche, tutti i musei, tutti gli stadi, tutti i bistrot, tutte le cosche mafios (beh, queste non le puoi chiudere con un decreto del PCM), state tranquilli che questi non li chiuderanno mai.
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