Non so com’è da voi, ma qui a Bologna il bimestre marzo-aprile è stato caratterizzato da file incredibili davanti ai negozi e soprattutto ai supermarket
C’era un clima da attesa-della-guerra e molti hanno riempito i frigo, le cantine e i solai di quantità esagerate di
- acqua (gasata e non)
- vino
- alcool denaturato
- surgelati
- tonno in scatola
- carta igienica, saponette, detersivi et similia
- mascherine (qualcuno ne ha fatto incetta in modo prossimo al crimine; ecco perché non se ne trovavano mai)
Adesso va meglio.
Ci siamo convinti che non ha senso intasare il frigo e le code sono molto più corte.
In certe ore del primo pomeriggio scompaiono. La guerra è finita?
L’interessante è che farebbe piacere sapere fino a che punto tutta questa storia è o no una montatura.
Vivo da quasi 84 anni, ma, neppure quando c’era la guerra vera c’erano delle restrizioni così arbitrarie… o pseudoscientifiche.
BUONGIORNO.
Quarc
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se mia mamma fosse qui mi direbbe: “anche nel ’56 c’era un’epidemia e tanti morivano (soprattutto i vecchi); ma il vero problema non era riempire il frigorifero… era trovare i soldi per comprare la mortadella… e tantissimi il frigorifero neanche in sogno lo vedevano!”
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C’era la ghiacciaia… e si andava a comperare il ghiaccio.
Quarc
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Non era mai iniziata, tanto che le file (specie quelle notturne dopo i primi decreti) erano pure molto sciocche e ridicole…
Moz-
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