Molti sbuffano quando si avvicina il 27 gennaio. “Ancora?”
Sì, ancora.
Quello che è successo in quei terribili anni non va passato sotto silenzio. Troppo grande è stato l’orrore.
E soprattutto va usato il fascino dello strumento cinematografico, che si imprime meglio nella mente dei giovanissimi.
Rileggendo i post di questo bloggaccio, a partire dal Giorno della Memoria 2009, cito alcuni titoli.
IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE (film del 2008) – Non è realistico, ma è veramente bello. Se non lo avete ancora visto ecco l’occasione per colmare una lacuna (Skycinema lo trasmetterà lunedì in prima serata)..
TRAIN DE VIE (1998) – Anche qui siamo nella surrealtà. Come avviene in LA VITA E’ BELLA si finge scherzando di schivare la tragedia (ma l’ultima inquadratura chiarisce tutto).
IL PIANISTA (2003) – Storia vera. Incredibile ma vera. Wladyslaw Szpilman sopravvisse davvero al freddo e alla fame suonando Chopin.
SCHINDLER’S LIST (1993) – Dal punto di vista filmico è il migliore di tutti. Qui l’ho recensito, spiegando per quale motivo non va utilizzato a scuola.
MONSIEUR BATIGNOLE (2002) – Film eccellente. Sottolinea che l’antisemitismo era radicatissimo anche a Parigi. Finisce bene.
UN SACCHETTO DI BIGLIE (2017) – Non eccelso, ma vero. Difficile trattenere le lacrime nel finale, quando la famiglia Joffo si riunisce. Ma non ci sono tutti.
LA TREGUA (1997) – Primo Levi c’era quel 27 gennaio, quando i Russi arrivarono davanti ai cancelli dell’inferno. Anche se il film non è tra i migliori voglio ricordarlo. E voglio ricordare le amare parole del greco Nahum (a chi gli diceva che la guerra era finita rispose guerra è sempre!)
A questi 7 voglio aggiungere un ottavo (prodotto in Germania nel 2019).
Cosa sarebbe successo alla famiglia di Anna Frank se, invece di rifugiarsi in Olanda, fossero fuggiti in Svizzera e poi, via Parigi, a Londra?
E’ un bel romanzo di Judith Kerr (autobiografico) da cui hanno tratto il film che presto apparirà sugli schermi italiani.