Al grill presso Parma si mangia bene. E si spende relativamente poco.
Aggiungo che può capitare che al tavolo accanto sieda Winston Churchill, intento a masticare il suo roastbeef…
…e subito dopo al mio tavolo approdi Bertrand Russell che ha scelto le melanzane alla parmigiana (è vegetariano).
I due non si sono mai amati (lo so) e io cerco di rompere il ghiaccio. Mi presento e col mio stentato inglese parlo del tempo, di come è bella Cambridge quando c’è il sole… yes, of course: Oxford is lovely too and all that.
Poi chiedo a entrambi se i successi del calcio inglese (4 su 4 nelle finali di Champions e dell’Europa Legue!!!!) li abbiano rallegrati.
Winston fa una smorfia, borbottando qualcosa sulla differenza tra il rugby e il football: il rugby è uno sport da facchini giocato da gentlemen; il football è esattamente l’opposto.
Saluta in fretta e se ne va (inserendo educatamente il vassoio nell’apposito scaffale)
Bertrand, finite le melanzane, allarga il discorso al concetto di nazionalismo.
–La società britannica si basa sulle diseguaglianze: da sempre ci siamo noi lords (sia Churchill che io lo siamo); sotto di noi ci sono i commoner, benestanti o poveri in canna, ma comunque upper class. Per tenerci tutti insieme esiste il nazionalismo. A scuola e dopo la scuola ci insegnano a essere nazionalisti. Siamo quelli che hanno respinto Filippo II, Napoleone e Hitler. Anche se non siamo più un grande Impero ci fa piacere sentirci speciali, diversi da tutti gli altri. In altre parole è una truffa…-
Sta per accendere la pipa, ma si ricorda che non si può e la mette via.
-Insomma tutto questo esaltarsi per il Manchester o il Chelsea o quello che è fa parte di questa mistificazione che si chiama nazionalismo.-
Veramente drastico.
Provo a replicare che anche da noi è lo stesso, che la famiglia Agnelli ha sempre usato i successi sportivi per fregare meglio la classe operaia e che…
Ma entrano nel grill i tifosi del Borgorosso Football Club e qualcosa mi dice che è meglio non aggiungere altro.