Un anno fa avevo apprezzato il film di Paola Cortellesi COME UN GATTO IN TANGENZIALE.
Mi dispiace dirlo, ma quest’anno Paola non mi ha entusiasmato. Naturalmente in confronto al desichesco Amici-come-prima LA BEFANA VIEN DI NOTTE merita l’Oscar; ma mi aspettavo di più.
In sintesi
- la trovata iniziale (contrapporre il maschilista Santa Claus, sponsor della Cocacola, alla Befana, sponsor di niente) si poteva sfruttare meglio, magari facendoli scontrare fisicamente
- e invece il ruolo dell’antagonista è affidato a Stefano Fresi; simpatico, è simpatico… ma somiglia troppo a Gru, il Cattivissimo al lattemiele
- poi c’è la bella favola dei bambini che, unendo le loro forze, sfidano e vincono il male; ma funziona solo se il regista si chiama Steven Spielberg, non Michele Soavi; e qui ci si potrebbe dilungare (ma non ho lo sbattimento per farlo) su quanto siano sfortunati i/le giovani italiani/e rispetto a chi è nato in USA: qui se ti va bene diventi Di Maio, là (in un ambiente più stimolante) puoi diventare Bill Gates