(il totocalcio non è ancora defunto; ma la legge finanziaria prevede la sua liquidazione; nel caso la legge finanziaria vada a puttane le righe seguenti siano considerate un’esercitazione retorica)
Alla mia età si accompagnano sempre più spesso coetanei e coetanee al camposanto.
Stavolta tocca al Totocalcio (alias SISAL) che è nato nel 1946 qualche mese dopo di me.
Mi mancherai, cara vecchia schedina, amica di tanti anni fa! Quante domenichepomeriggio passate insieme, informandomi sui risultati della Pro Patria di Busto Arsizio e dell’Arsenaltaranto!
Hai reso simpatico il numero 13 (da molti considerato iettatorio) e contribuito alla socialità, quando al Bar Sport si preparavano i supersistemoni con 4 triple e 9 doppie.
Mi ricordi l’Italietta di allora, paese che si accontentava di poco. Un milione di lire, allora, sembrava uno sproposito. Adesso un milione di euro sembra poco (la Lotteria di Capodanno appare come la sorella povera del Superenal8).
Ma non è solo l’esiguità delle vincite che ti ha fatto passare di moda.
E’ che oggi non si vuol aspettare. Per sapere cosa avevi vinto dovevi aspettare la fine della Domenica Sportiva… verso le 23 arrivava la proclamazione delle quote: “ai 13 va tot, ai 12 molto meno…”
L’italica stirpe è cambiata: vuol grattare e sapere SUBITO se ha vinto e quanto ha vinto!
(nessun grattista è stato molestato nella stesura di questo post)