(dal Vangelo secondo Matteo Salvini)
In un paese lontano venne una grande carestia e un giovane si trovò nel bisogno.
Voleva nutrirsi con le carrube che mangiavano i porci, ma nessuno gliene dava. Allora partì per l’Italia dove forse avrebbe trovato un padre.
Appena sbarcò il Ministro degli Interni gli corse incontro con un grosso bastone gridando : “Ohé, pirla! Dove cazzo credi di andare?”
il profugo disse che veniva a lavorare come bracciante, citando il vangelo secondo Luca (XV, 19)
Ma venne subito interrotto.
“Io quel Luca lì non lo conosco. E poi che cazzo di nome è? Finisce per A e quindi è un nome da donna! Sarà mica un culattone?”
-Ma io…-
“Zitto! Zitto e a cuccia! Io li conosco quelli come te! Piangete disgrazie e ci rubate il lavoro! Adesso entra subito in quel recinto e non sognare di uscire tanto presto! Dobbiamo metterci d’accordo col nostro amico Putin se smistarvi in Siberia o sul mar Caspio. Ci vorrà tempo!”