La versione originale di BLADE RUNNER (ce l’ho in VHS) è stata modificata nelle versioni successive, soprattutto nel finale.
Non solo sparisce la rosea favola (“vissero insieme felici e contanti contenti per molti e molti anni” perché Rachael è stata programmata per vivere a lungo), ma non c’è più la voce fuori campo.
La quale voce fuori campo filosofeggia
- “…in quegli ultimi momenti amava la vita più di quanto l’avesse mai amata; non solo la sua vita: la vita di chiunque, la mia vita…”
- “…volevano le risposte che tutti noi vogliamo: da dove vengo? dove vado? quanto mi resta ancora?”
Nel cinema contano più le immagini della filosofia. Le immagini e la musica.
La filosofia va bene in altri ambiti. Lo spettatore sussulta quando Deckard precipita nel vuoto e Roy Batty (per solidarietà da replicante a replicante?) lo afferra per il polso. Ma domande come “cosa succede dopo la morte? esiste un’altra vita? ecc” inquietano (è difficile rispondere…).
Sento dire che BLADE RUNNER 2049 è pieno di azione e povero di spiegoni. Se è così avrà molti spettatori (avremo un ottobre piovoso) e lascerà qualche dubbio nelle nostre menti cinefile.
- come mai Deckard non muore mai? l’hanno programmato per vivere in eterno? o semplicemente servirà per il 3° episodio?
- che fine ha fatto Rachael?
- il lardo di colonnata fa bene agli androidi o gli aumenta il colesterolo?
Rieccomi! Blade Runner 2049 non è granché. Il primo tempo è di una lentezza esasperante (ho rischiato di addormentarmi più volte); il secondo è decente, ma non abbastanza buono da farmi dimenticare la noia colossale che ho dovuto sopportare in precedenza.
Insomma, questo film mi ricorda molto il remake di Robocop: entrambi i film fanno sbuffare nel primo tempo per poi riprendersi leggermente nel secondo, e soprattutto entrambi i film ce li saremmo potuti risparmiare, perché non c’era alcun bisogno di rimasticare 2 capolavori che avevano già detto tutto.
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Lo vedremo sabato sera…
certo che il tuo giudizio (di cui ti ringrazio) equivale a “preparati al peggio”
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Domani sera fareste meglio a vedere “Come ti ammazzo il bodyguard”: quello sì che vale il prezzo del biglietto (e infatti credo proprio che Domenica ci scriverò sopra un post). Grazie per la risposta! 🙂
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posto che scommetterei un fiorino sull’efficacia del lardo di colonnata usato come lubrificante per replicanti, spero davvero che BR2049 sia povero di spiegoni, come del resto la director’s cut e la final cut del primo…
stasera vado a vederlo, e poi ci rivado martedì, giusto per lasciare un pò di tempo per meditare tra una visione e l’altra…
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Auguroni!
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Filosofia e cinema possono coesistere, come ci hanno detto, col linguaggio del cinema, Bergman, Kubrick, i Cohen e molti altri fra i quali Ridley Scott col Blade Runner nella versione originale e anche nella versione n° 2. Questo, che ho visto ieri, non mi è parso granché: esasperante per la lentezza della prima parte (ha ragione Wayne). Villeneuve non mi ha mai troppo convinta, neppure nella favola bella di Arrival che infatti non ho recensito, poiché non mi va di perdere il mio tempo se non ritengo ne valga la pena. Potrebbe essere visto come involontariamente umoristico quando, verso la fine, ci si aspetta un altro detto memorabile che passi alla storia (tipo,”ho visto cose…”) compare invece il rosato ologramma di una bella ragazza con le curve posteriori generosamente offerte alla vista degli spettatori. Il problema è avere il distacco sufficiente per questo tipo di collegamenti. 🙂
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Bergman, Kubrick, Cohen… confrontati con Villenueve!
Match impegnativo!!!
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Molto, infatti!
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Ho paura di andarlo a vedere
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Non aver paura!
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Lo farò
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[…] riconosciuto e non conoscete la sua passione per gli origami temo che dovrò sottoporvi al test Voight-Kampff: potreste essere anche voi dei […]
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