Se dico Valentina Orsini dico cinema. Ma se dico cinema… che cosa mi viene in mente?
Se fossi sincero, dovrei dire che la prima parola che viene in mente è PETTING.
Per quelli della mia generazione la sala buia e fumosa (perché allora si fumava, altroché se si fumava) era l’ideale per incontri ravvicinati del quarto tipo.
Chi è venuto dopo aveva altri spazi, altre libertà, ambienti più permissivi… insomma al cinema ci andava per vedere il film.
Perciò, mancando di sincerità, ripiego su… TRENO.
Cinema vuol dire TRENO. Già i fratelli Lumiere l’avevano capito
Da allora è stato tutto un partire e tornare. Perché il treno è un simbolo di libertà, di avventura, di passione… insomma di cinema.
- BUSTER KEATON quasi vince la guerra con THE GENERAL (la sua locomotiva). Trent’anni dopo lo troveremo come capotreno da San Francisco a Omaha in IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI.
- TOTO’ fa volare dal finestrino le valigie dell’On. Trombetta. Partendo da Roma. Nella direzione opposta GINO CERVI va a fare il deputato, ma FERNANDEL lo convince a tornare a Brescello.
- Partendo da Istanbul con l’Orient-Express ALBERT FINNEY si trova davanti il cadavere di RICHARD WIDMARK. Viaggia da Salonicco verso Istanbul PETER LORRE (ma non ci arriverà mai)
- PAUL NEWMAN gioca a poker sul treno da New York a Chicago, spennando i suoi merli. Da Chicago fuggono verso Miami TONY CURTIS e JACK LEMMON (Josephine e Dafne)
- In arrivo alla stazione di King’s Cross IAN CHARLESON si prepara a battere gli scattisti inglesi. Chissà se, assorto nei suoi pensieri, avrà notato un certo assembramento al binario 9 e tre quarti…
- Alla Gare de Lyon HUMPHREY BOGART aspetta invano INGRID BERGMAN. Lei non verrà… La ritroveremo sull’Orienteccetera di cui sopra.
- Alla stazione Termini GIULIETTA MASINA e MARCELLO MASTROIANNI si dicono addio. “Ti ho sempre amata…”
- ma sugli addii alla stazione (compreso quello, alla vita, di Anna Karenina) ce ne sarebbe da dire… mi fermo qui. Per questa volta.