Ci hai fatto ridere per 90 minuti, caro Paolo, e ci hai fatto anche pensare…
Apertaparentesi. Sabato sera siamo andati al Teatro delle Celebrazioni, vicino al Meloncello. Hitchcock è rinviato a data da destinarsi. Chiusaparentesi.
Si parte dalla fine. Nullo Vivadio, ritornato a Riccione dopo una lunga parentesi sudamericana, racconta di come fu costretto dall’OVRA a sostituire Mussolini in molte cerimonie estive, di come approfittò della sua somiglianza per intortare una donna bellissima e di come se la squagliò nel caos generale che seguì il 25 luglio 1943.
Si ride. Molto. Battute sull’Italia di allora (piena di bordelli e di suore) e su quella di adesso: “Lui era fatto così, se non spurgava ogni 3 ore gli colava il sangue dal naso; non ce l’avremo più un capo del governo così assatanato…”
Ma tra una battuta salace e una barzelletta su Starace, ogni tanto il discorso prende un altro tono.
“All’inizio il Tiranno ha degli amici intorno. Anche gente seria, che si permette di criticarlo. Ma presto intorno a lui ci sono solo cortigiani. Gli amici non ci sono più, o perché si sono disgustati o perché il Tiranno li ha fatti fuori…”
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Ogni riferimento a fatti o persone attuali è puramente casuale. Vero?!
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