Gotham City, addio…

Perché addio?

Per due motivi:

  1. Chi oserà ritornare su questi personaggi DOPO CHE DUE MOSTRI DI BRAVURA (Tim Burton e Ch. Nolan) ci hanno inzuppato il pane?
  2. Mr. Wayne, che (vi svelo un segreto) è la vera identità del Cavaliere Oscuro, abbandona la città dei matti (poi vi spiego perché Gotham è una gabbia di matti) e alla fine lo troviamo in dolce compagnia in un caffè italiano (sui tavolini c’è Repubblica e ti aspetti che da un momento all’altro spunti Matteo Renzi).

Adesso che vi ho detto come va a finire do un giudizio globale sul film.

Ripeto che tra le tante virtù di Nolan NON C’E’ LA CONCISIONE: il film poteva benissimo durare mezz’ora in meno (evitando ad esempio le disquisizioni sulla paura della morte che a volte paralizza, ma a volte dà energia ecc)

C’è, invece, un’invidiabile capacità di SBALORDIRE lo spettatore. Certe sequenze sono stupefacenti: l’aereo abbordato in volo dai terroristi (all’inizio), le esplosioni allo stadio (avranno data per buona la meta dell’unico superstite?), ecc

Cito un famoso Cavaliere (no, non quello…)

E’ del poeta il fin la meraviglia/e chi non sa stupir vada alla striglia

Ecco. Nolan è un poeta e sa meravigliare la platea.

Dicevo prima che la follia regna sovrana a Gotham City, tra imprenditori, agenti di borsa, poliziotti, terroristi e gente comune. Qualche esempio:

  • come fa uno squalo come Mr. Daggett a fidarsi di uno come Bane, che ansima come Darth Vader e ragiona come Hitler?
  • come fanno i “rivoluzionari” a farsi manipolare dallo stesso Bane? sarebbe come se, da noi, gli elettori di sinistra prendessero sul serio Beppegrillo…
  • e vogliamo parlare del Gotham Police Department? in confronto a loro i nostri carabinieri sono dei geni: prima si fanno intrappolare come dei fessi e poi, usciti dalle fogne, attaccano frontalmente? mai sentito parlare di manovre di accerchiamento?

L’unica furba del film è Selina (la Donnagatto). Resta un mistero come, tra una sparatoria e una capriola, sia sempre PERFETTAMENTE TRUCCATA e con i capelli appena usciti dal casco.

Questa è Hollywood, bellezza: la prima attrice dev’essere sempre bella e (per un americano) non c’è bellezza se non c’è un make-up perfetto.

CONSIDERAZIONE FINALE. In sala ero il più vecchio, ma c’era un’ampia rappresentanza dei 40-50enni. Presumo avessero visto BATMAN nel 1989 e/o BATMAN RETURNS nel 1992. Non mi è sembrato il caso di intervistarli, ma varrebbe la pena istituire un sondaggio su quale regista (e quali attori) siano preferibili.batman

Published in: on settembre 6, 2012 at 4:30 PM  Comments (11)  
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11 commentiLascia un commento

  1. Che voglia di vedere l’ultima meraviglia di Nolan… io invece al cinema mi devo accontentare di Alex, Marty, Melman, Gloria & Co. (per intenderci Madagascar) rigorosamente con figli al fianco e popcorn a badilate… ripeto… che voglia di andare al cine e vedere qualcosa di più “serio”…

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  2. Non che Nolan mi dispiaccia, al contrario, ma Tim Burton mi piaceva di più… anche come poeta! (almeno fino a 4-5 anni fa)

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  3. Io invece non capisco come Catwoman faccia a combattere comodamente con quei tacchi a spillo, ma effettivamente agli inizi del fumetto “la gatta” non aveva comode scarpe come adesso : )

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  4. Io voto assolutamente la trilogia di Christopher Nolan rispetto ai due film di Tim Burton. Ho adorato questo film!

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  5. ero troppo piccola quando vidi “l’altro batman” -anche se,cronologicamente,”l’altro batman” sarebbe proprio quello di nolan- quindi non posso fare alcun paragone. so solo che batman è un super eroe e personaggio dei fumetti che amo, perchè, inutile dire, è umano. a diverse persone che hanno visto questo film, il batman di nolan non è piaciuto perchè, soprattutto in quest’ultimo..anello della trilogia, era poco protagonista e troppo vulnerabile. ma, al di là della non paura della morte, penso che chiaramente la natura di batman è questa, è umana, è fragile, non a caso sceglie quella certa, bellissima, espressione, per svelare la sua identità a gordon che peraltro,è l’unico a non aver capito chi è batman: lo sapevano tutti. per il resto… io ero cosi ..senza parole.. al ritorno da quasi 3 ore di film, che non ho avuto il coraggio di scrivere un commento. ma certamente, l’aspetto che più di tutti l’avrebbe meritato (il commento) era quello sociale: questo pugno di rivoluzionari combattuto da batman, per qualcuno, vittima e alleato anche lui del sistema corrotto. invece io ho apprezzato moltissimo la scelta di non farti mai capire con una linea ben definitiva qual è il bene e qual è il male. credo che l’unica cosa che batman aveva capito era che “se vuoi cambiare il mondo,devi dargli fiducia” e se lo vuoi cambiare, questo mondo, non devi distruggerlo, ma dargli uomini e mezzi nuovi per ….aggiustarlo 😉

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    • concordo: quando Bane e i suoi scagnozzi assaltano la Borsa molti in sala hanno pensato MAGARI SUCCEDESSE DAVVERO
      P.S. in realtà sarebbe impossibile fregare Wayne in quel modo: in casi di emergenza BASTA UN CLIC per spegnere tutti i terminali

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  6. Non l’ho visto!

    Grazie mille per il commento, CIAO!!!

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  7. Io e mia sorella siamo andate a vederlo ieri. Che dire, dopo un primo tempo di fiacca immensa, in cui ad un certo punto ho avuto un attimo di rigor mortis, il secondo tempo si è ripreso e ha riscattato le mancanze del primo. Cosa inusuale nei film d’oggi: solitamente è l’opposto.
    Dopo aver rivisto Inception e Il cavaliere Oscuro, devo dire di aver rivalutato Nolan, anche se siamo su due glasssie diverse rispetto al primo Burton.
    Nolan sa davvero come confezionarti scene d’azione drammatiche, coinvolgenti, ricche di suspence (quella dell’ascensore-salto nel fiume-fuga sulla neve in Inception è magistrale).
    Però ha il difetto di essere troppo teatrale, troppo “telefonato”, come diceva Bisteccone Galeazzi. Se nel film precedente il bene e il male avevano questa frontiera incerta (ma è davvero possibile che in nessun altro film sia stato fatto meglio, meno dichiaratamente? non ci credo), qui l’argomento si è già esaurito e si passa a nuovi concetti pseudo-sociali à la page fra i novelli socialisti, cioè la tensione tra i rapporti tra ricchi e poveri, la lotta di classe. Una trovata molto infelice, da questo punto di vista. Utilizzare tematiche che meriterbbero ben altro trattamento per la spettacolarizzazione e dare un tocco di “profondità” a film che sono puramente d’azione è un giochetto che noi vecchi conosciamo fin troppo bene e di cui abbiamo piene le tasche. Anche Ridley l’ha fatta fuori dalla tazza con quella mega-cazzata del determinismo vs misticismo in “prometheus”.
    Insomma, stiamo parlando di roba con cui gli americani infarciscono i panini filmici da tanti decenni.
    Non parliamo del ritorno del figlio/figlia Setta delle ombre, tutta la boiata della guerra civile, puff. Come al solito siamo ad un “ritorno alle origini” che non è mai plotiniano, ma solo un escamotage narrativo.
    però non mi sento di buttare via il film in toto, non lo rivedrei ogni mese, non è memorabile, non è da mandare amemoria, ma è molto gradevole e in complesso un buon prodotto per l’intrattenimento.

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    • concordo: è gradevole (colonna sonora in odor di nomination)
      quanto a Galeazzi, continua ad usare queste metafore

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  8. […] Borden in THE PRESTIGE,  John Preston in EQUILIBRIUM, J. Smith in THE NEW WORLD, Batman nella trilogia nolesca, Bob Dylan in IO NON SONO QUI, Melvin Purvis in NEMICO […]

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