Tema: UN FILM CHE MI E’ PARTICOLARMENTE PIACIUTO

SVOLGIMENTO

Sabato sera siamo andati al cinema abbiamo visto l’ultimo lavor l’ultima cosetta di W. Allen. Nel successivo dibbbbattito in pizzeria il parere unanime della ballotta è che TO ROME WITH LOVE è una commedia particolarmente INSULSA.

L’unanimità è rara (credetemi) intorno alla tavolata di Gaetano (the pizza wizard), ma stavolta non c’erano dubbi. Mi dispiace, caro Woody, ma stavolta NO.

E non azzardarti a citare Boccaccio! La caratteristica delle sue novelle NON è il sesso, ma l’intelligenza e l’originalità con cui i suoi personaggi (da Andreuccio da Perugia a frate Cipolla) si tolgono dai guai.

Tutte cose che nel tuo film nella tua macchinetta procurasoldi latitano. Di Roma ci sono solo i bei panorami, ma dell’arguzia italiana non c’è proprio niente. Sembra che a Roma si ciuli (scusate il francesismo) dalla mattina alla sera senza lavorare mai.

Cosa che forse succede ad alcuni romani. Ma tale fenomeno (noto come fancazzismo) è internazionale: si verifica in tantissimi altri posti, da Roncanova di Gazzo Veronese a Buenos Aires.

TOTALE? Non so proprio se valga la pena di recensire WITH LOVEecc.

Forse lo farò alle calende di maggio, ma intanto vi regalo la scheda di una commedia VERAMENTE MAIUSCOLA (per mia moglie è la n° 1, per me è la n° 2, ma vi spiegherò poi il motivo di tale dissenso)

TITOLO: THE PHILADELPHIA STORY (in Italia, SCANDALO A FILADELFIA), U.S.A. 1940.

REGISTA: GEORGE CUKOR

ATTORI: C. GRANT, K. HEPBURN, J. STEWART (in alphabetical order)

TRAMA: Lei è una Dea. Ha un’altissima opinione di se stessa e non sopporta difetti nel prossimo (non perdona al padre una scappatella e vorrebbe che la madre divorziasse da lui), ma dimostrerà di avere un clamoroso tallonedachille. Discende dal marmoreo piedistallo e si riconcilia con l’umano genere. Uno dei porcellini costruisce una casetta di frasche ma arriva il lupo cattivo… ehm, scusate. Ho sbagliato foglio.

In conclusione, uno dei 3 spasimanti che orbitano intorno a Lei le infilerà un anello al dito. Solo a pochi secondi dalla fine sapremo chi è.

LE SCENE CHE PREFERISCO:

  • nel finale, lo sgomento crescente della Dea che riemerge da una sbronza omerica e comincia a ricordare quello che ha combinato nella notte
  • all’inizio, la sorellina terribile (V. Weidler non aveva ancora 14 anni quando cominciarono a girare) si mette al piano e canta LYDIA, THE TATTOOED LADY

La considererò la migliore commedia della coppia Grant-Hepburn? NO, per me no.

Io le preferisco HOLIDAY (1938, sempre Cukor) perché sì.

Non voglio allungare troppo il post. E poi ne ho già tessuto le lodi… beh, diciamo che è più attuale dell’altra, in quanto

  • giovani anticonformiste che si ribellano alle gabbie dorate di famiglie miliardarie… ce n’è anche oggi!
  • ma oggi non fa scandalo ubriacarsi e ballare nudi sul tetto alla luce del plenilunio (scena descritta, ma gli spettatori non la vedono: correva l’anno 1940!); anzi oggi Tracy si farebbe filmare e metterebbe il video su youtube

Questo è un film che mi è particolarmente piaciuto.

scandalo

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3 commentiLascia un commento

  1. Indimenticabili i due Cukor… Allen probabilmente andrò a vederlo domani…

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  2. Anch’io lo amo molto, e preferisco la versione originale a quella rifatta come musical, “Alta società”, con Grace Kelly, Frank Sinatra e Bing Crosby, che pure è pregevole e ben fatta, anche se forse troppo hollywoodiana.

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  3. Non so se il mio commento è sfuggito a WordPress, ma, scrivevo, Katharine era già straordinaria come donna, incredibile come Dea e sorprendente da bevuta. E non parlatemi di Alta società e Holiday, che mi fermo natural vita durante alla Hepburn.

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