Nella mia vita precedente insegnavo. In tante occasioni ho indirizzato a classi alquanto annoiate discorsetti retorici sul razzismo, la xenofobia, il mondialismo, il melting pot ecc
Se potessi tornare indietro con la DeLorean sprecherei meno parole e farei vedere ai pupilli LES INTOUCHABLES (nella versione italiana, QUASI AMICI).
E’ più convincente di qualsiasi ragionamento.
TRAMA ESSENZIALE. Riccone tetraplegico ritrova la gioia di vivere grazie a badante senegalese.
E’ una storia VERA. Philippe Pozzo di Borgo, di antica nobiltà corsa (il suo bis-bis-bis-bisnonno fece vedere i sorci verdi a Napoleone) è sulla sedia a rotelle dal 1993 (incidente col parapendio). Rimasto vedovo e caduto in una profonda depressione, ne è venuto fuori grazie ad Abdel, che lo ha accudito e soprattutto confortato per 10 anni. Adesso Philippe si è risposato e ha due figli.
Inserisco il Dopo di che, se non avete fatto in tempo a mettervi in salvo, aggiungo una considerazione finale.
COMMEDIA? Posso definire commedia questo film?
Sì, penso proprio di sì.
QUASI AMICI non fa ridere, fa pensare. In Italia affolliamo le sale per vedere FARSE, piene di battute dialettali, di corna, di immature/i e di lucchettidipontemilvio. Oppure mettiamo in scena le differenze tra meridionali e settentrionali e concludiamo con tarallucci e vino.
Qui non si raccontano favole. Si racconta la realtà drammatica del dolore e della tristezza mortale. Ma c’è il LIETO FINE, c’è sempre la speranza di migliorare la propria vita e quella degli altri.
Andatelo a vedere. Poi mi direte.