Domanda. Perché gli inglesi non sanno parlare inglese?
Risposta. Non se lo spiegava Shaw, figurati io…
Mi illumina Robin Hill che, essendo bilingue (madre napoletana, padre di Harrogate, Yorkshire), va alla radice storica del problema.
“Gli anglosassoni non avevano una lingua scritta e per trascrivere i grugniti e i rutti con cui comunicavano tra loro dovettero usare l’alfabeto LATINO. Per più di mille anni le consonanti e soprattutto le VOCALI latine sono state imposte (la Chiesa parlava latino e i Normanni una specie di francese) a popolazioni germaniche il cui palato e la cui ugola sono materialmente incapaci di pronunciare la A come la pronunciamo noi…”
STOP. Mi rendo conto che questo post sta diventando incredibilmente palloso.
Perciò mi fermo qui e inserisco un video (in inglese) in cui si dimostra che LA FONETICA NON E’ TUTTO.
Infatti Eliza finalmente si esprime con un linguaggio forbito e impeccabile (nessuno riesce a dire “How do you do?” come lei) ma il suo vissuto emerge inesorabilmente nella conversazione.
I suoi interlocutori vengono così informati che la zia è morta ammazzata “e che fine ha fatto il cappello di paglia che doveva venire a me? Qualche marrano l’ha fregato… e io dico che chi ha fregato il cappello ha fatto fuori la vecchia…”
Gli inglesi sono davvero *fissati* con la pronuncia. D’altronde pare che ci sia una bella differenza tra la lingua perfetta della regina e il cockney del popolo dei bassifondi, non solo ai tempi di G.B.Shaw. Una volta, un tassista londinese non riusciva a capire la parola “Heathrow” detta da mio marito: evidentemente, non aspirava abbastanza l’acca e non metteva bene la lingua nel pronunciare il “th”… 😉
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con i tassisti conviene METTERGLI IN MANO UN FOGLIO con scritta la destinazione IN MAIUSCOLE
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Lasciamo perdere…una volta per ordinare un arretrato di un giornale di storia dei giardini ho sudato sette camicie. “Può ripetere più lentamente” sembra un concetto impensabile, un’idea platonica mancante.
per dire “chiocciolina” ho dovuto dire “limaccia”. Infine il numero è arrivato, non so come, ma è arrivato.
ad ogni modo io non sono fortissima in inglese, e benchè abbia apprezzato il brano di “My Fair Lady” qui proposto, devo confessarne di averlo capito solo in minima parte. Esiste su youtube una traduzione italiana? Ed ancora una domanda: il doppiaggio e la traduzione italiana, sono a vostro parere, buoni in questo film?
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alla prima domanda rispondo NO (l’avrei messa molto volentieri)
alla seconda rispondo SI’: la doppiatrice di A. Hepburn (MARIA DI MEO) ha una bellissima voce; ancora meglio LUIGI PAVESE (il più grande, secondo me) che dava voce al padre di Eliza
doppiare un film simile è difficilissimo: come ho spiegato i problemi fonetici di un cockney sono ENORMI e nella versione italiana l’espediente di far parlare Eliza con l’accento di Frosinone non li rende che in minima parte
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E’ un classico abbinare i dialetti italiani a degli accenti stranieri. Classico ma sbagliato.
Curioso è che Maria Pia di Meo,oltre ad aver doppiato attrici di enorme talento, come la Strep o la Streisand, ha doppiato anche la dottoressa Katherine Poulaski nellla seconda stagione di Star Trek the next generation. A confermare che certe associazioni di doppiatori per un certo periodo della nostra tivù (anni 80 e 90) hanno coperto praticamente tutto.
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