CIASCUNO E’ PERFETTO, ossia le bischerate di R. Morelli

PREMESSA. Nessuno, ma davvero nessuno, tra gli psichiatri (neanche S. Freud) ha sempre avuto successo. Anche i più bravi hanno dovuto registrare qualche smacco, qualche ciambella che non è riuscita col buco.

Invece a Morelli (a sentir lui) è sempre andata bene. MAI UNA VOLTA CHE IL/LA CLIENTE ABBIA INTERROTTO IL RAPPORTO (e abbia fatto causa): è sempre andato tutto bene.

Basterebbe questo a dubitare della serietà di questo marrano. Fine della premessa.

“non pensare, non avere obiettivi, non lottare con se stessi, lasciare scorrere il desiderio e perdersi in esso” (bischerata di pag.53)

Vi è mai capitato, viaggiando in autostrada, di notare un tizio che piscia in una piazzuola?

L’area di servizio è vicina, neanche 10 minuti, ma l’allegro pisciatore (forse è Morelli o uno che si riconosce pienamente nella sua dottrina) non vuole lottare con se stesso. Vive il presente (“il passato e il futuro non esistono: non fare programmi, esiste solo il presente”) e svuota la vescica.

Ecco. Bisogna svuotare la mente da pensieri, programmi, moralismi e concetti razionali. Persino l’idea del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto ci impediscono di vivere serenamente. A essere maliziosi, si può notare una notevolissima sintonia tra queste bischerate e lo stile del nostro Presidente, che si diverte a fare cucù al Cancelliere tedesco.

Ma lasciamo perdere la politica, almeno per stavolta.

Non bisogna pensare, bisogna seguire l’istinto, insiste Morelli. E cita un caso (che ha tutta l’aria di essere inventato).

Un calciatore racconta di come sbagliò un gol: “in una partita decisiva… mi trovo davanti al portiere, sto per segnare e mentre calcio la palla vedo in un istante la vittoria della mia squadra, la promozione in serie A, il successo che sarebbe arrivato… questi pensieri mi hanno distratto: la palla è finita sul palo” (pag.159)

Si potrebbe dedurre semplicemente che questo “Francesco” è una pippa. Ma c’è il lieto fine (la qual cosa mi fa sospettare che sia tutta una balla): “Francesco” è finito fuori squadra, ma un giorno (subito dopo aver trombato, e te pareva!) gioca da Dio in una partitella, ritorna titolare e in due anni diventa un famoso campione della serie A. VOGLIAMO IL NOME! VOGLIAMO IL NOME!

Per concludere, una specie di “elogio dell’Alzheimer”.

Una donna (si dice a pag.129) per tutta la vita era stata oppressa dalle preoccupazioni e chiusa in se stessa. L’Alzheimer la trasformò in una persona allegra e sorridente. Hip hip hurrah!!!!

Evviva dunque l’Alzheimer! E questo (ennesimo) lieto fine mi fa venire in mente una priapesca considerazione, raccolta in una tavolata di medici.

“Emerge da serie ricerche che da molti anni grandi somme di denaro sono investite nella ricerca sull’impotenza maschile; molto meno viene destinato in ricerche sulla cura dell’Alzheimer. In prospettiva possiamo ipotizzare un futuro in cui milioni di vecchietti saranno dotati di un uccello durissimo, ma senza la più pallida idea di cosa farne!”

Published in: on agosto 26, 2009 at 11:09 PM  Comments (7)  
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7 commentiLascia un commento

  1. Splendida la “metafora” del pisciatore in piazzola!

    Morelli è un prodotto della scuderia Costanzo: c’è da meravigliarsi che sia un ciarlatano? http://www.youtube.com/watch?v=dBylUUe6ORs

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    • Non è un ciarlatano , siete voi che non sapete di cosa parlate , non ne avete consapevolezza .

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  2. colpito e affondato!
    tra costanzo e morelli non so chi sia il peggiore!

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  3. oggi facciamo il collegio docenti senza di te
    che malinconia, ci mancano tanto le tue battute

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  4. A proposito di Morelli, non so quanti suoi libri hai letto, ti posso assicurare che certo non esiste nessuna teoria al mondo che completa in sé tutti i casi della vita nei vari contesti. Premesso ciò, un pò di comprensione della filosofia orientale e penso taoista non farebbe male: agire di prima intenzione (spesso in Occidente siamo machiavellici), non forzare sé stessi né gli altri (in Occidente c’é il concetto di forzare la volontà, anche se ci pesa molto a livello psicologico), sentirsi in armonia con la natura ( in Occidente la dominiamo, sfruttandola senza riguardo). Il pensiero di Morelli nel suo modo molto semplice di porsi (intendo come prosa, questo è il suo pregio e il suo limite) si richiama alla filosofia orientale con qualche accenno ai saggi rabbinici.Come tutte le teorie non vanno prese per oro colato, da calarsi come panacea in tutte le situazioni difficili della vita, però una loro parte di verità possono anche averla o comunque possono contribuire ad aumentare il nostro grado di visuale sul mondo.

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  5. Non c’è nulla da interpreatere e giustificare,Morelli è un medico psichiatra e non si può permettere concetti ambigui, semplificazioni e tantomeno generalizzazioni.
    Morelli ha mal adattato anche il povero pensiero orientale.Neppure un bravo e serio maestro di meditazione si permetterebbe certe teorie sulla mente e l’anima,Morelli parla di annichilimento dell’io,ma è questa la cultura che si vuole lasciare passare e trasmettere.
    La strada più fallace e semplicistica del benessere:lo stare bene veloce e senza pensare,nessuna responsabilità viene contemplata,la scelta è a cavallo tra l’istinto e le pusioni del corpo o l’ascetismo.
    Morelli c’è chi lo legge con pregiudzio e chi lo comprende e lo trovo assurdo,non tutti gli italiano sono dei polli,non tutti sono degli ingenui,non tutti sono a digiuno di cultura e psicologia;-)

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  6. […] fa avevo dedicato uno sberleffo a Morelli-Hyde. Ora mi sembra peggiorato. L’altro giorno (in tv, non all’Osteria dei tre Porcellini) ha […]

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