Breve, ma piena di mistero fu la vita di questa affascinante poetessa americana.
1830-1886 e tutta l’età matura la volle passare rinchiusa in casa, ricevendo solo pochissimi fidati amici.
Sui motivi di questa autoreclusione ci sono molte opinioni: si era innamorata di un uomo sposato, non sopportava la volgarità della gente, il suo unico amore era morto in guerra, era incredibilmente timida ecc
Io preferisco non pronunciarmi. Voglio solo rendere onore alle sue meravigliose poesie.
Difficilissime da tradurre in italiano, perchè si basano su sonorità e allitterazioni che il traduttore (e ci hanno provato artisti come Luzi e Montale, mica còtica) non riesce quasi mai a rendere in pieno.
Perciò trascrivo qui 3 brevi poesie nell’originale (con una trad alla buona) e mi inchino senza aggiungere altro.
To make a prairie it takes a clover and one bee
one clover, and a bee,
and revery.
The revery alone will do,
if bees are few.
Per fare una prateria ci vuole un trifoglio e un’ape
un trifoglio e un’ape
e la fantasia.
La fantasia è sufficiente
se le api sono poche.
I’m Nobody! Who are you?
Are you -Nobody- too?
Then there’s a pair of us!
Dont tell! they’d advertise -you know!
How dreary – to be – Somebody!
How public – like a frog
to tell your name -the livelong June-
to an admiring Bog!
Mi chiam0 Nessuno. Tu chi sei?
Sei Nessuno anche tu?
Allora siamo in due!
Non raccontarlo in giro: si potrebbere spargere la voce!
Che peso essere Qualcuno!
Che volgarità! Come una rana
che gracida il tuo nome -per tutto il mese di Giugno-
a un pantano di ammiratori.
If I can stop one Heart from breaking
I shall not live in vain
if I can ease one Life the Aching
or cool one pain
or help one fainting Robin
unto his Nest again
I shall not live in Vain.
Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi
non sarò vissuta invano
se potrò alleviare il dolore di una vita
o addolcire una pena
o aiutare un pettirosso caduto a ritornare al suo nido
non sarò vissuta invano.